Adattamento da “La Balada de Caperucita” di F. G. Lorca
Ideazione ed esecuzione di Anna Teotti, Valeria Battaini, Stefania Mancini,Giulia Rossi
Costumi di scena: Lucia Petrucci
Disegno Luci: Carlo dall’Asta
Una produzione di Grupo Caperucita con il sostegno di Teatro19
Dal magma scuro e indefinito delle passioni umane emergono progressivamente alla luce quattro femminili differenti. In un movimento dal buio alla luce e dalla luce al buio, le quattro figure si delineano ognuna con le proprie alterità e concorrono alla composizione di una storia condivisa: quella di Cappuccetto Rosso nei versi di Federico Garcia Lorca. Lo spazio viene definito dal concerto di voci, dai piccoli suoni evocativi, dalle parole in poesia. Le quattro donne – profondamente simili e profondamente differenti – concorrono al racconto e insieme gli danno corpo, lo fanno alternativamente mettendosi in competizione o risuonando all’unisono, ma sempre mantenendo alto il livello del gioco. Attraverso i loro abiti rossi, la loro carnalità, le grane diverse delle loro voci si assumono l’arduo compito di mantenere vivo – come acqua che scorre – l’immaginario infantile, l’innocenza ferita, la poesia. L’irresistibile richiamo della Bambina Smarrita nel bosco attrae le quattro donne rosse e le spinge a celebrare un rito condiviso, a nutrire così il proprio anelito alla vita, quel duende che al contempo illumina e atterrisce.
GRUPO CAPERUCITA. CHI SIAMO
Eccole sedute intorno al tavolo imbandito con the e biscotti e cioccolatini: Valeria Battaini, Stefania Mancini, Giulia Rossi, nella piccola soffitta di Anna Teotti, quattro attrici e una sarta con la passione per il teatro, Lucia Petrucci. Eccole tutte e quattro intente a leggere un testo di F.G Lorca, La balada de Caprucita, riadattato a patitura vocale fisica da Anna e Valeria che già un bel po di tempo prima ci avevano lavorato, dando vita allo spettacolo, Cappuccetto Rosso un monologo poetico alla ricerca della bellezza inaspettata. Ma Non bastava questo? No! Anna sentiva che il testo non poteva più essere solo un momologo, aveva bisogno di dare voce ai molti esseri che popolano il testo: fiori, erbe, animali, santi, acqua. Così sono partite da …Un gruppo di papaveri che chiede con bramosia gli occhi alla piccola Cappuccetto Rosso. Ciascun papavero/donna con modalità differenti dà spazio a sfumature comiche o grottesche, feroci o seducenti. Cosi sono partite… Quattro attrici ,donne, compagne , sorelle, amiche e nemiche, danno vita ad un teatrino per rievocare la storia della bambina dal rosso cappuccio della quale anelano lo sguardo puro e igenuo. Aspirano al suo archetipo di figura infantile, icona di smarrimento in un bosco a volte oscuro e misterioso, ma sempre affascinante e poetico. Prove su prove , sussurri e grida, canti e motivetti, suoni onomatopeici e un recitar cantando che suona infantile, grottesco, comico, drammatico e a volte ironico. Lucia , le osserva in silenzio e restituisce loro le sue impressioni, è motore vivo in ciò che stanno creando, poi confeziona per loro degli splendidi costumi rossi. E il gioco è pronto per essere giocato! Eccole oggi, dopo il predebutto a settembre 2020, in attesa che quel gelo che tutto ha stretto in una morsa, possa finalmente sciogliersi per portare ad un risveglio di primavera il loro nuovo lavoro: La smarrita nel bosco.